mercoledì 28 gennaio 2009

La cultura come volano per superare la crisi



La cultura come volano per superare la crisi

Roma, 22 gen. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – La cultura come volano per superare la crisi. E’ su questo assunto che si svolgeranno i lavori della quarta Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura “Le Città della Cultura” e al Turismo che si svolgerà a Torino dal 26 al 28 febbraio. La conferenza rappresenta ormai un appuntamento tradizionale che si ripete ogni due anni dagli anni ottanta, anche se “quest’anno assume un valore particolare per l’emergenza che stiamo vivendo”, spiega Leonardo Domenici, presidente dell’Anci secondo il quale “oggi, la risposta alla crisi arriva proprio dalla volontà di investire nel campo turistico e nella cultura”.

Per continuare si prega di cliccare sul sito:

http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=3.0.2937065063

venerdì 16 gennaio 2009

passeggiando tra i libri/a un cerbiatto somiglia il mio amore


a un cerbiatto somiglia il mio amore
Giovanni Pistoia

Nell’ultima settimana aveva ripetuto incessantemente quelle parole alle pareti di casa, con audacia crescente: l’incubo è finito. Sono finite le notti di sonniferi e calmanti, sussurrava in tono provocatorio, consapevole di sfidare il destino. Ma Ofer era già in licenza premio in vista del congedo definitivo e nessuna minaccia si addensava all’orizzonte. Il grande e pressoché eterno conflitto di cui lei da anni non voleva sapere più nulla orbitava in una qualche sfera indistinta: qui un attentato, là un omicidio mirato; ostacoli che la sua anima superava impassibile, senza voltarsi indietro. Ma forse tanta speranza e tanta audacia le derivavano dal fatto di sentire che anche Ofer cominciava a essere convinto che fosse finita. E già da qualche giorno, dopo che aveva smesso di dormire diciotto ore filate, aveva percepito un cambiamento: nella nota ingentilita, civile della voce che si stemperava nel timbro militare, nelle espressioni del viso che si addolciva di giorno in giorno, e persino nel modo in cui si muoveva per casa. Sembrava che anche lui si concedesse di credere che stava uscendo indenne dai tre anni di quel maledetto servizio militare. Il mio bambino torna a casa, annunciava Orah al frigorifero e alla lavastoviglie, al mouse del computer e al mazzo di fiori nel vaso, nonostante sapesse bene, anche dall’esperienza con Adam congedatosi tre anni prima, che il suo bambino non sarebbe veramente tornato. Non come un tempo. Quel bambino era andato perso dopo che era stato nazionalizzato. Perso per lei e per se stesso.

Avere un figlio in servizio di leva in zona di guerra è duro per una mamma. Orah aveva trascorso tre anni in attesa del figlio Adam, poi altri tre anni per l’altro figlio, Ofer. E quando anche quest’ultimo lunghissimo e terribile periodo di attesa sembrava alle porte… tutto doveva ancora cominciare.

a un cerbiatto somiglia il mio amore” è l’ultimo romanzo di David Grossman, edito in Italia da Mondadori nel 2008.
È un romanzo d’amore e di guerra, dove si intrecciano le ferite di una realtà eternamente in guerra, Israele, il dolore senza confini, di una donna, una madre che pensa di utilizzare tutti gli stratagemmi possibili e immaginabili per salvare da una morte, che sembra debba arrivare da un momento all’altro, il figlio. E se stessa dalla follia.

Un libro di 780 pagine fitte fitte, senza titoli per capitoli o paragrafi, un lungo fiume di parole, fatti, eventi nazionali, territoriali, familiari, personali. Un fluire di immagini e sensazioni. Un viaggio denso tra i campi di Israele in guerra, che si traduce in un percorso emozionante nella vita della protagonista e dei suoi complessi rapporti di amicizia e d’amore con i due uomini della sua infanzia, legati, tra loro, da una viva amicizia, pur nella diversità dei caratteri. Il racconto analitico che Orah fa della sua vita, e quella dei suoi figli, durante il viaggio-fuga con il vecchio amico-amore, è un tentativo di recuperare il tempo che è passato, riviverlo, riassaporarlo negli spazi aperti, tra cielo e terra, ruscelli e fiori, e pur nell’angoscia di non sapere, e di rifiutare di sapere, notizie della guerra nella quale è impegnato il figlio Ofer.

Un libro drammaticamente attuale: ancora una volta Israele è impegnata in una violenta guerra, che sta mietendo vittime e, in particolare, bambini, sulla striscia di Gaza. Lo stesso autore, che è nato a Gerusalemme nel 1954, si porta dentro il dolore per la morte di un figlio, Uri, rimasto ucciso il 12 agosto 2006 nella seconda guerra del Libano, saltando, con altri giovani miliari, con il suo carro armato, fatto esplodere da un razzo. Quando il libro stava prendendo corpo, così come scrive lo stesso Grossman, che aveva il figlio in guerra, “avevo la sensazione – o meglio, covavo il desiderio – che il libro che stavo scrivendo lo proteggesse.” Sensazioni, angosce, frustrazioni, ansie che troviamo trasfusi nella protagonista del romanzo.

david grossman
a un cerbiatto somiglia il mio amore
Mondadori, 2008
http://www.librimondadori.it/

Per saperne di più:

http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/medio-oriente-15/grossman-la-storia/grossman-la-storia.html

http://www.albertomelis.it/ebraica.scrittori.israeliani.grossman.htm

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2008/11/cerbiatto-romanzo.shtml?uuid=c6297388-abfc-11dd-973e-972f29d64572&DocRulesView=Libero

http://www.liquida.it/david-grossman/

sabato 10 gennaio 2009

eventi/Leggere l'intercultura e i diritti umani


Il convegno “Leggere l’intercultura e i diritti umani: educazione all’incontro nei luoghi della crescita” è indetto dal Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile con il patrocinio del Rettore dell’Ateneo Salesiano di Roma.

Presso l’Ateneo, nella sala Giovanni XXIII il 13 gennaio alle ore 15 si presenterà una riflessione sul fenomeno dell’interculturalità oggi, rivolta agli studenti delle Facoltà di Scienze della Formazione e dell’Educazione, nonché a bibliotecari, insegnanti e formatori. L’iniziativa, sostenuta dal Prof. Nanni della facoltà di Scienze dell’Educazione, ha il pregio di portare in ambito universitario il dibattito sul ruolo pedagogico della letteratura per ragazzi.

Gli interventi dei relatori vertono sui diritti umani (Prof. Orlando, Univ. Salesiana), sulle declinazioni della società della differenza (Prof.ssa Pacelli, LUMSA), sulla dimensione multiculturale nell’editoria per ragazzi (prof. Giancane, Univ. Bari).

Il convegno rappresenta una pregevole occasione per ricordare l’autrice per ragazzi Giovanna Righini Ricci, nel 15° della sua scomparsa. I suoi romanzi, depositati presso la Biblioteca degli Autori del GSLG nell’Ateneo, hanno contribuito a formare più di una generazione anticipando molte tematiche socioantropologiche, in un approccio psicopedagogico.

A conclusione del pomeriggio sarà inaugurata la mostra documentaria a lei dedicata. Resterà aperta fino al 31 gennaio.

Per info:
Pont. Ateneo Salesiano 06 872901

Indirizzo: Pont. Ateneo Salesiano
Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 Roma
Aula Giovanni XXIII

Questo il programma:

ore 15.30 Benvenuto dell’Università a nome del Rettore

Introduzione: Claudia Camicia (Presidente GSLG)

Intervengono

Prof. Vito Orlando (UPS) Diritti dell’infanzia ed educazione

Prof.ssa Donatella Pacelli (LUMSA) Società della differenza

Prof. Daniele Giancane (Università di Bari) La dimensione multiculturale nei romanzi di Giovanni Righini Ricci

Modera Prof. Carlo Nanni (UPS)