lunedì 25 agosto 2008

la rivista/Terre di fiabe ai piedi del letto


Terre di fiabe ai piedi del letto
Robert Louis Stevenson

La poesia Terre di fiabe ai piedi del letto è nella raccolta Un giardino di versi di Robert Louis Stevenson, Mondadori, 1987.

La stessa raccolta di poesie è stata successivamente proposta dall’editore Feltrinelli nel 1997 con la traduzione di Roberto Mussapi e il titolo Il mio letto era una nave.

Cliccando l’immagine è possibile leggere la poesia così come ripresa dal retro della copertina della rivista Leggere per Crescere, periodico di formazione e di aggiornamento per operatori dell’infanzia e le famiglie (Anno IV, n. 2 – Estate 2008).
www.leggerepercrescere.it

(25 agosto 2008)

domenica 24 agosto 2008

la lettura/Per una pedagogia della lettura


Per una pedagogia della lettura
Bruno Rossi
http://www.fogliolapis.it/int-brossi.htm


Nonostante si espandano reti e linguaggi massmediali, imperversino e si diffondano mezzi telepatici e videoinformatici, siamo disposti, non misoneisticamente e non caparbiamente, a difendere la capacità del libro di vivere con la sua funzione, e pertanto la sua capacità di manifestare un’energia promozionale nei riguardi della persona e dei nuclei sociali, nei confronti della grande impresa della formazione dell’uomo e del cittadino. A tale strumento non esitiamo a riconoscere peculiari valenze di sollecitazione e di sostegno dell’esperienza interiore, di aiuto alla persona a farsi soggettività protagonista di dinamiche autoconoscitive e autovalutative, di orientamento all’incontro e al dialogo, di ampliamento e approfondimento della conoscenza, di conquista della cultura umana, di spalancamento ed allargamento degli orizzonti del tempo e dello spazio.


Nota: Chi è interessato alle tematiche legate alla Pedagogia della lettura può leggere l’intera relazione del Prof. Bruno Rossi cliccando sul sito: http://www.fogliolapis.it/int-brossi.htm.


Si suggerisce di visionare il sito: http://www.fogliolapis.it/ particolarmente interessante e vivace per quanti operano nel mondo della scuola.

(24 agosto 2008)

giovedì 14 agosto 2008

passeggiando tra i libri/L'Africa, piccolo Chaka...


L’Africa, piccolo Chaka…
Giovanni Pistoia

Papa Dembo è grande come il baobab
e più saggio del marabut
.

Papa Dembo è mio nonno,
racconta le storie meglio di chiunque altro.

- Dimmi, Papa Dembo,
dimmi di che colore è
l’Africa?

- L’Africa, piccolo Chaka?
L’Africa è nera come la mia pelle,
è rossa come la terra,
è bianca come la luce di mezzogiorno,
è blu come l’ombra della sera,
è gialla come il grande fiume,
è verde come la foglia della palma.

L’Africa, piccolo Chaka,
ha tutti i colori della vita.

- Racconta, Papa Dembo,
raccontami l’inizio,
quando eri piccolo,
più piccolo di me.

Il nonno del piccolo Chaka risponde pacatamente alle mille domande del nipote. Papa Dembo si sottopone alla curiosità del piccolo, gli racconta la storia della sua infanzia nel villaggio, dell’amicizia con i suoi compagni di tante avventure, della pesca sul lungo fiume giallo, dell’arrivo della pioggia tanto attesa dopo i mesi vissuti senza pioggia, degli spiriti della brousse, e di quelli della notte, della magia del suo mondo.

l’Africa, piccolo Chaka” è un libro pubblicato da “l’ippocampo” nel 2005 con il quale l’editore inaugura “L’albero della palabra”, una collana di racconti ideata per sensibilizzare i bambini alla conoscenza delle altre culture.

Il testo di Marie Sellier si avvale di splendidi acquarelli di Marion Lesage ed è arricchito dalla riproduzione di opere d’arte africane. Parole e illustrazioni si confondono con il color sabbia delle pagine: il risultato è un dialogo poetico, limpido, pacato, tra un nonno e un nipote. Nelle domande e nelle risposte squarci di storia dell’Africa, dei suoi colori e dei suoi misteri, delle gioie e sofferenze.

Un libro che si presta ad essere letto in una classe o in una biblioteca, purché si rispettino i tempi e i ritmi del racconto.

È indicato a partire dai sette anni. Il libro ha vinto, tra l’altro, il Premio Andersen 2006 quale “miglior libro 6-9 anni”.


l’Africa, piccolo Chaka…
testi di marie sellier
illustrazioni marion lesage

tradotto da guia risari
L’Ippocampo, Milano 2005
nella Collana “L’albero della palabra”
www.ippocampoedizioni.it

Nell’immagine la copertina del libro.

(14 agosto 2008)

giovedì 7 agosto 2008

eventi/Volando con la Fantasia nel grande Castello

Volando con la Fantasia nel grande Castello
Giovanni Pistoia

Sulla cima alta alta c’è un Castello bianco bianco nel buio nero nero.
Cosa succede, lassù, sulla cima alta alta, nel buio Castello di sera?

Quante nuvole buie su quel Castello grande grande! Non li vedi pure tu?

Qualcuno, nascosto nell’ombra, dice che un vecchio fantasma, vestito da gendarme, s’aggira adirato nel misterioso Castello, lassù.

Chi sarà mai? E perché è così irritato? Ma sarà poi vero? Vediamo come stanno le cose, quaggiù.

Si racconta che un giorno di tanti anni fa, un signore del posto, uno studioso di storie locali (la gente del luogo lo chiamava Gigino ma, in effetti, il suo nome era Luigi e il cognome De Luca) scoprì - lui che non dormiva mai e studiava sempre - che il primo vero Castellano di quei luoghi e, quindi, Custode del Castello, si chiamava Framundo, un militare tutto d’un pezzo.

Apriti cielo! Il povero Framundo, che dormiva sonni tranquilli chi sa dove, sentendosi chiamare ogni giorno e ogni notte cominciò ad andare su tutte le furie.

Intanto la storiella di Framundo, Custode del Castello, cominciò a circolare sempre più spesso, e oggi la conoscono anche i bambini.

Framundo cominciò, non so perché, a temere per il futuro del suo Castello e, si racconta, che sempre più spesso, nelle ore notturne, si sente, nei grandi corridoi del Castello, uno scalpitio di cavalli e uno sferragliare di armatura. È lui, il soldato Framundo, che ispeziona ogni anfratto per vedere se tutto è a posto. Quando si arrabbia lunghe nuvole nere s’addensano sulla torre, come a dire: attenti a quel che fate, ci sono sempre io, il vostro Custode.

Adesso ha saputo che fra qualche giorno, e precisamente l’11 agosto, nel suo Castello (con la C grande perché Framundo vuole così!) bianco bianco, succederà qualcosa che lo preoccupa tanto. Gli è stato riferito (ma chi è che intrattiene rapporti con questo militare?) che quel giorno, sul far della sera, e precisamente alle ore 21.30, da qualche polveroso libro, nascosto chi sa dove, i protagonisti di certe favole, custoditi in quelle ingiallite pagine, prenderanno corpo: si sentirà la loro voce, racconteranno la loro storia. Il tutto accompagnato da note musicali che non so che accordo avranno.

Sarà vero tutto ciò? È mai possibile che personaggi di fiabe e favole si mettono a danzare, cantare, parlare o… che so io? Forse qualche furbacchione prende in giro il povero Framundo, che da quando è stato identificato non ha più pace.

Vi dico, mi è stato riferito, ma non vi posso dire da chi, che Lassù, si proprio Lassù Lassù, quando s’incontrano Framundo e De Luca – perché s’incontrano, eccome! - se ne sentono delle belle.
“Ma non ti potevi fare gli affari tuoi, andare a spiare tra carte e documenti, e togliermi il sonno!” sembra dire il Castellano Framundo, dritto sul suo cavallo pieno di fronzoli, quando incontra lo storico Luigi De Luca, che, con un sorriso burlone sotto i baffi incanutiti, guardandolo dal basso in alto, lo prende in giro:
“Ma dai! Da quando ti ho dato dignità storica, sei ringiovanito, tutti ti conoscono, e vai sempre parlando di questo Castello, e sembra che non te ne vuoi staccare proprio più…il feudalesimo è finito…”
“Vacci piano…”, tronca baldanzoso il rude guerriero.

Insomma. Lasciamo i nostri eroi alle loro chiacchierate senza tempo, occupiamoci di quello che davvero succederà in questo fatidico 11 agosto.

Framundo ha davvero di che preoccuparsi? Non ci piace vedere il castello vestito da fantasma in una notte nera nera.

Vi racconto cosa succederà. Nella incantata atmosfera notturna del Castello, voci e suoni delle fiabe e delle favole usciranno effettivamente dalle pagine dei libri, per essere ascoltati dai più piccoli, e per la gioia dei più grandi, che non hanno dimenticato di essere stati bambini. E, forse, lo sono ancora (ma non lo ammetteranno mai!)

State tranquilli! Framundo non avrà motivo di andare in collera. Tutt’altro. Egli sa - questo glielo avrà detto Gigino - che un Castello dove non vi sono bambini che favoleggiano, che Castello è?


FAVOLANDO

Nell’ambito del programma UN’ESTATE CON… NOI, organizzato da Framundo/Gestore Castello ducale, Cooperativa Sinergie, Associazione musicale Cluster e Cometa radio, si terrà lunedì 11 agosto 2008, presso il castello ducale di Corigliano Calabro, con inizio alle ore 21.30, lo spettacolo dedicato ai bambini:

FAVOLANDO. DO RE MI FA… VOLANDO.

Lo spettacolo, che vede anche la collaborazione della Fondazione Carmine De Luca/Biblioteca dei bambini e ragazzi, consisterà nella piacevole lettura di favole.

A dare voce ai protagonisti della fantasia, e assaporare il piacere unico del racconto, due affabulatrici del posto: Giulia Benvenuto, che insegna a Corigliano, e Maria Cristina Servidio, che insegna in quel di Verona, ambedue dello staff operativo della Fondazione.

Dimenticavo: portate con voi un cuscino (non per dormire!): servirà per facilitare le animazioni… e si perché… perché i libri si animeranno. E parleranno veramente! Non ci credete? Vedere per credere. Anzi: credere per vedere.

Buon divertimento

http://www.castelloducale.it/
info@castelloducale.it
http://larosanelbicchiere.blogspot.com/
http://giovannipistoia.blogspot.com/
e-mail:
info@fondazionedeluca.it
giovannipistoia@libero.it

La foto in alto è di Luca Policastri
La foto in basso è di Francesco Vitali Salatino
Il Castello si trova a Corigliano Calabro (Cosenza) nella parte più alta della cittadina

(7 agosto 2008)

eventi/Festival di culture


AUDITORIUM DELLA CASA CANTONIERA
Festival di colture, culture e cultura
A Montebruno
Lungo la rive gauche del Trebbia – Estate 2008

Vedere il programma:

http://www.cmaltavaltrebbia.it/

(7 agosto 2008)

eventi/Emanuele Luzzati. Intorno al Flauto Magico


Emanuele Luzzati. Intorno al Flauto Magico
www.museoluzzati.it

MOSTRA SPETTACOLO PROIEZIONI LABORATORI
Alla Locanda della Casa Cantoniera – Montebruno
Emanuele Luzzati. Intorno al Flauto Magico


La Locanda della Casa Cantoniera a Montebruno ospita la mostra
“Emanuele Luzzati. Intorno al Flauto Magico”.

La mostra, visitabile fino a domenica 12 ottobre 2008, propone bozzetti di scena, costumi, maquettes, la proiezione del film d’animazione “Il flauto magico 1978”, installazioni di sagome teatrali, illustrazioni per libri, tavole per il cinema d’animazione, fotografie e bozzetti riguardanti il Parco di Santa Margherita Ligure.

L’esposizione è organizzata dalla Comunità Montana Alta Val Trebbia in collaborazione con il Museo Luzzati a Porta Siberia e Nugae Genova e con la promozione di Regione Liguria.

All’interno della mostra è allestito il bookshop con libri illustrati, dvd, edizioni d’arte e gadgets fra cui le Carte da gioco illustrate da Emanuele Luzzati.

Orari della mostra:
dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Chiuso il lunedì. Ingresso libero.

Laboratori tematici su prenotazione
(telefonare al numero 01095029)

Per informazioni:
Casa Cantoniera Tel. 01095029
http://www.cmaltavaltrebbia.it/

Museo Luzzati, Area Porto Antico 6 16128 Genova
Tel 0102530328
info@museoluzzati.ithttp://www.museoluzzati.it/
(7 agosto 2008)

sabato 2 agosto 2008

passeggiando tra i libri/Zero il robot


Zero il robot
Giovanni Pistoia


Tutte le più belle storie del mondo che ancora non esisteva volevano nascere come fiori da urlo dentro un robot che si chiamava Libraio Robot che aveva in pancia un prato che si apriva facendo uscire le più belle avventure che i bambini e i grandi avrebbero letto per fare l’universo più colorato della luce che normalmente arriva dal Sole bianca, esplodendo in rosso, giallo blu ma anche in altri miliardi di colori!
E fuori da Libraio robot era pieno di Il piccolo Principe e era pieno di Pinocchio e Don Chisciotte come una pioggia batticuori scritti volavano nel cosmo. Inoltre, Libraio Robot, orgoglioso, sapeva che era lui, a raccontare l’universo…


La prosa, irriverente e poco convenzionale, è quella di Aldo Nove. Chi conosce questo autore è al corrente della sua originalità, che prende corpo anche nello scrivere, nell’uso degli aggettivi, nella punteggiatura, in frasi che sembrano non stare né in cielo né in terra e che pur racchiudono sentimenti e emozioni. Anche quando cerca di raccontare la tecnologia e spiegare come nasce l’universo o, addirittura, cosa c’era prima. Come avviene nel volume, piccolo e agile, dal titolo “Zero il robot”.

Il libro, dove la prosa diventa poesia, la fantasia scienza, si arricchisce di colori forti e decisi, sgargianti e, nello stesso tempo, concilianti con la vita e il sogno. La prosa e i colori sono il frutto armonico della penna e del pennello: si può dire che tutto il volume è scritto a quattro mani dove i pastelli si conciliano e si mescolano con il vocabolario.
Dentro c’è tutto: poesia, prosa, scienza, fantasia, fantascienza, tecnologia, fisica, chimica, filosofia. È un caleidoscopio, un gioco magico di piccoli e grandi luci. Voli fantasiosi e descrizioni realistiche si rincorrono. Realtà e immaginazione si confondono. Vi è il mondo che fu, forse, tanto tempo fa. Quando era presente… solo un robot! Si, perché secondo gli autori, il robot non è quell’oggetto frutto dell’intelligenza dell’uomo, che, però, a volte, non riesce a controllare e, quindi, diventa un po’ pazzerello ma è, pensate un po’, il misterioso personaggio che è esistito prima dell’universo.

Il libro racconta, infatti, l’avventura di un robot, chiamato “Zero”, che costruisce, nell’immaginazione, il mondo che sarebbe poi apparso. Per farsi aiutare in questo progetto si allea con altri robot, tutti usciti dalla sua vulcanica mente. E inventa Radar robot, Televison robot, Poeta robot, Libraio robot. Insomma, Zero, triste e solo, ha nostalgia del mondo che verrà. Un mondo tanto meraviglioso che solo i bambini sanno vedere, e non sempre. Ma anche qualche adulto, raro: tipo Rita Levi Montalcini e Margherita Hach, che “potrebbero aiutare l’uomo a scoprire il mondo dei robot sull’orlo dell’universo squadernato”.

Ma che libro è questo? Destinato a chi? Ai bambini? Non lo so. Può essere considerato la favola dell’universo, un breve saggio scientifico, un testo che ti costringe a riflettere…

Nel dubbio, leggetelo tutti.

Aldo Nove/Maria F. Tassi
ZERO IL ROBOT
Grandi AsSaggi Bompiani 2008


Nell’immagine la copertina del libro (cliccare per ingrandire)

(2 agosto 2008)

eventi/Ritorno a San Luca


Ritorno a San Luca
Giovanni Pistoia

Presentazione questa sera a
PAOLA in Piazza del Popolo,
con inizio alle ore 22.00
nel corso della Rassegna UN MARE DI LIBRI
,

del volume

RITORNO A SAN LUCA

Modererà l’incontro la giornalista della RAI Tiziana Ferrario.

Interverranno:

il magistrato Nicola Gratteri, l’autore del libro, Filippo Veltri e Mauro Minervino Direttore editoriale della Casa Editrice Abramo.

http://www.abramo.com/web/it/195/novita.html

(2 agosto 2008)