lunedì 16 giugno 2008

passeggiando tra i libri/Il libro dei perché


Il libro dei perché
Giovanni Pistoia

Proviamo a giocare un po’, se ne avete voglia. Provate a rispondere a qualcuna di queste domande: Perché l’asino raglia? Perché il gallo canta? Perché l’auto cammina? Perché il mare è salato? Perché quando dormo sogno? Perché quando vado in treno gli alberi corrono? Andiamo avanti: Perché i pesci non annegano? Domanda intelligente alla quale si può rispondere con qualche argomentazione non proprio difficile. Ma provate e rispondere a queste altre: perché si nasce? Perché io sono io? Perché si dice: è come lavare la testa all’asino?

Gianni Rodari tenne sul quotidiano l’Unità, tra gli anni 1955-58, una rubrica dal titolo “Il libro dei perché” che divenne, poi, “La posta dei perché”. Allo scrittore scrivevano soprattutto bambini e ragazzi, porgendogli le domande più varie, domande serie, buffe, strane, divertenti, commoventi, strampalate. Non a caso “il gioco dei perché” è considerato da Rodari il più vecchio del mondo. Infatti, da sempre, puntuale come un orologio svizzero, arriva il tempo dei perché. È il momento che il bambino pone, a raffiche, domande su domande, molte delle quali restano senza una risposta.
Lo scrittore si sarà chiesto davanti a tante lettere: che fare? Cestinare le domande dei bambini? Rispondere con superficialità? Rinviare la risposta a tempi più maturi, quando i bambini stessi diventano un po’ più grandicelli? Rodari scarta tutte queste ipotesi. Alle domande risponde. A modo suo. Non sedendosi in cattedra, da adulto che sa tutto e anche quando non sa, inventa… ma scendendo ai livelli del bambino o, meglio, cercando di penetrarne il mondo magico e fantasioso e, nello stesso tempo, di soddisfarne la curiosità. Le “riflessioni” che si nascondono negli interrogativi diventano occasioni per il creativo Rodari di mettere a frutto la sua immaginazione, rispondendo ora con testi semplici e sensati, ora con poesiole, filastrocche, raccontini, giochi di parole. Rodari si diverte e diverte: lo fa un po’ da filosofo, un po’ da poeta, un po’ da giocoliere delle parole. Sempre con disarmante semplicità.

Sarebbe stato davvero un peccato imprigionare questo patrimonio nel chiuso di un archivio. A salvarlo dalla polvere ci ha pensato Marcello Argilli, che, nel 1984, ha raccolto domande e risposte e ne ha fatto un fortunatissimo libro, un vero classico della letteratura per l’infanzia. Il testo che ho tra le mani è illustrato magistralmente da Vittoria Facchini: i suoi disegni e i mille colori rendono il volume ancora più brillante e simpatico. Una raccolta che ci regala un Rodari stimolante, frizzante, allegro, ironico e, a volte, anche sferzante. Un libro nato dai perchè dei bambini di ieri, accattivante per quelli di oggi, semplicemente godibile e utile per gli adulti.
Perché quando il gallo canta chiude gli occhi?

Gianni Rodari
Il libro dei perché
illustrato da Vittoria Facchini
prima edizione nella collana “Matite italiane”, 2001
Editori Riuniti, 2002
http://www.editoririuniti.it/

Nella foto la copertina del libro

(16 giugno 2008)

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