sabato 28 giugno 2008

eventi/La biblioteca dei bambini e ragazzi di Corigliano Calabro

La biblioteca dei bambini e ragazzi di Corigliano Calabro
Giovanni Pistoia

10 luglio 2008
ore 18.30
inaugurazione della

biblioteca dei bambini e ragazzi
di Corigliano
palazzo Zagara

Testimonial Rino Gattuso

a seguire, alle ore 19.30
al Parco Comunale di Corigliano Scalo
spettacolo teatrale per bambini e adulti
a cura di Teatro Accettella

Sul sito http://www.leggerepercrescere.it/, portale del Progetto Leggere per Crescere della GlaxoSmithKline, è riportata la notizia della inaugurazione della prima biblioteca per bambini e ragazzi di Corigliano Calabro.

Il taglio del nastro vedrà la presenza di Rino Gattuso in qualità di testimonial d’eccezione. La cerimonia di inaugurazione, che si prevede breve e sobria, vedrà la presenza delle autorità comunali e di altri esponenti. L’iniziativa rappresenta una prima conclusione in un percorso iniziato lo scorso anno con l’intento di sensibilizzare le famiglie sull’importanza di leggere ai bambini fin dai primi anni di vita. Infatti è stato proprio con un convegno tenutosi nel Castello ducale di Corigliano l’11 luglio del 2007, ed alla presenza, anche in quella occasione del campione di calcio Gattuso, che si è avviato un proficuo rapporto di impegno culturale in particolare tra Leggere per Crescere, la Fondazione Carmine De Luca, il Comune di Corigliano.

Lo spettacolo teatrale degli ACCETTELLA
al Parco comunale

Appena dopo l’inaugurazione della biblioteca, seguirà lo spettacolo teatrale gratuito per bambini e famiglie “gallo cristallo ed altri racconti-il carretto fantastico delle storie” a cura di Teatro Accettella di Roma (
www.accettellateatro.it/).

Lo spettacolo avverrà all’aperto presso il bel parco comunale non molto distante dal Palazzo che ospita la biblioteca. Un’occasione per stare insieme, bambini e adulti, affascinati dalla bravura degli attori di Teatro Accettella.

Una serata diversa dalle altre per i bambini di Corigliano e del Territorio e per i turisti che, speriamo, siano in tanti.

il programma della manifestazione:

http://www.leggerepercrescere.it/attach/content/1746/invito.pdf

(28 giugno 2008)

mercoledì 25 giugno 2008

Racconti brevi/Il cow boy del rione

Il cow boy del rione
Giovanni Pistoia


La luna era ancora alta quando dal colle scendeva, cavalcando un cavallo nero, avvolto in una giacca di panno ruvido, il cow boy del rione. Il cielo non prometteva niente di buono. Nuvole cupe s’addensavano sul paese, mentre raffiche di vento facevano cigolare porte e finestre malandate. Ma lui, contadino, sistemati gli arnesi del mestiere sul cavallo, che lo accompagnava paziente nei suoi movimenti, lasciava il nido e si avviava verso le campagne. Ritornava sul far della sera, al tramonto: dritto sul cavallo, a passo lento, ripercorreva il ciglio della strada asfaltata e, poi, il viottolo stretto, che s’inerpicava verso casa, lassù, sulla sommità del rione.
Così, ogni giorno. Con il vento e la pioggia, il sole e la calura dell’estate. Per anni. In compagnia di tanti altri: lasciavano il quartiere per disperdersi nei campi con cavalli, muli, asini, biciclette. Il trascorrere del tempo stravolse tutto: il rione sempre meno abitato, gli uomini emigrati, tanti altri, abbandonati quei posti, trasferitisi nella pianura. Chi era rimasto, la mattina si recava al lavoro con le auto. Di asini e muli neanche l’ombra. Le stalle chiuse o trasformate in stanze per case sempre più confortevoli.
Il vecchio contadino restò solo a essere trasportato dal suo cavallo scuro. Era diventato un cavaliere solitario, il cow boy del rione, come veniva affettuosamente chiamato. Continuava ad abitare nella stessa casa, che aveva visto crescere la sua famiglia e, accanto, la stalla, il salotto buono del prezioso amico.

Avesse o meno da lavorare, come per adempiere un rito, il cow boy lasciava prestissimo il nido e in groppa al cavallo ripercorreva il sentiero, che costeggiava un pauroso strapiombo in fondo al quale si vedeva il letto, arido, di un fiume. Il viso emaciato e bonario era diventato, col tempo, il volto stesso di un quartiere sfiorito.

Anche quella mattina dell’infarto partì come al solito. La giornata si annunciava calda e profumata. L’aria tersa permetteva sguardi lontanissimi, al di là della pianura, verso i monti e il mare. I ragazzi si rincorrevano tra le erbe lungo i viottoli, prima di recarsi a scuola.
D’improvviso, l’infarto. Qualche sasso cominciò a muoversi, come toccato da mano invisibile, poi a precipitare velocemente. Scricchiolii insistenti, rumori cupi, vistose ferite sui muri delle case. Un infarto aveva colpito il cuore di quell’antico rione, procurando frane e macerie, mentre la polvere accompagnava il rotolare di grosse pietre e calcinacci verso la strada, laggiù, sul fondo della parete scoscesa. Un fuggi fuggi generale, la paura, lo sgomento. Case cadenti e tetti inclinati. Il terrore nel cuore sotto il sole di primavera.

Il cow boy ritornò prima del previsto, quel giorno. Appena lo raggiunse la notizia, riprese le briglie del cavallo, e con un cenno ne comandò il ritorno. Lo accolse il popolo del quartiere in preda a disperazione profonda. Nessun danno alle persone. Ma tante case sventrate. Il cow boy, apparentemente impassibile, strinse a sé i familiari, gli amici, i ragazzini. La sua casa pendeva paurosamente ad un lato, una parte quasi completamente distrutta. Anche la stalla presentava squarci vistosi. Il cavaliere abbandonò le briglie del cavallo, mentre alcuni uomini della protezione civile si apprestavano a recintare con nastri colorati le zone pericolanti.

Cominciò da subito, e proseguì nei giorni successivi, l’allontanamento delle famiglie che nella frana avevano perso le case. Toccò anche al cow boy ricevere l’ordine di andare in una dimora provvisoria messa a disposizione dell’autorità del paese.
Ma un mattino due vigili urbani si presentarono dal sindaco per riferire che all’ordinanza il cow boy non aveva ottemperato, e che non lo avrebbe fatto.
“Ma è pericoloso, non può stare in quella casa!”
“È così – confermarono i vigili – ma preferisce morire tra quelle macerie… insomma, non intende traslocare… non sappiamo cosa fare…”.
“Perché?”, chiese il sindaco.
“Non intende lasciare il cavallo. Del resto anche quella stalla sta venendo giù”.
“Bisogna - aggiunse il sindaco - trovare una sistemazione anche al cavallo…”
“Ma non può certamente portarselo con sé nella sua nuova abitazione…”, rispose un po’ incredulo il vigile paffuto.
“Certamente no - confermò il collega - ma posso suggerire una soluzione temporanea…”.
“Prego”, disse il sindaco, che aveva bisogno proprio di una proposta concreta.
“Il Comune ha un vecchio edificio abbandonato, potrebbe essere utilizzato come stalla…”
“Va benissimo - replicò il sindaco - comunicate questa proposta al cow boy, si tranquillizzerà un po’, e tenetemi informato.”
Il cavaliere, più solitario che mai, accolse la soluzione con soddisfazione. La sera accompagnava il cavallo nel nuovo ricovero e, poi, rientrava nella sua nuova dimora.

Il sindaco era in riunione nella sua stanza, quando una delegazione di uomini e donne, accompagnata da alcuni vigili, premevano per essere ricevuti: da alcuni giorni il cow boy era ritornato nella sua vecchia dimora portandosi con sé anche il cavallo. Parenti e amici invocavano il sindaco per fare qualcosa: “Ogni notte che passa lì dentro è pericoloso. Non sente ragione… dice che non può dormire lontano dal suo cavallo… parlateci voi… chissà…”.
Il sindaco, esitante, riuscì a dire: “Ditegli che lo aspetto domani…”

Il cavallo martellava nervosamente con lo zoccolo destro l’asfalto arso dal sole. La lunga criniera s’agitava, come ad accompagnare il ritmo della gamba. La testa s’allungava quasi a voler lambire la camicia grigio-verde del suo cow boy. Quel cavaliere senza età, alto e magro, con baffi grigi e capelli bianchi e scompigliati, tormentava tra le mani un cappello largo e sgualcito. Osservava il suo interlocutore, aspettava un cenno. Ma l’uomo, ingabbiato in un abito blu, restava in silenzio, mentre cercava, con le dita della mano, di allargarsi il nodo della cravatta. L’aria era calda. Il sole picchiava forte su quella piccola montagnola costellata di edifici anonimi. Il cow boy, quasi a voler sollecitare una risposta, un gesto, una parola d’intesa, allungava le mani, magre e callose, verso l’interlocutore, che lo guardava, mentre il cavallo, con le briglie legate a una inferriata a pochi passi da lui, fremeva.
“Andiamo a prenderci qualche cosa di fresco”, disse l’uomo con la cravatta, interrompendo un silenzio che durava da tempo, e s’avviò verso il bar vicino. Il cavaliere strofinò le mani sudate sui jeans e si apprestava ad accogliere l’invito, quando vide il suo interlocutore fermarsi e, facendo segno verso il cavallo, aggiungere: “E a lui… non lo porti?”
Sul volto del cow boy comparve un largo sorriso, fece di quel cappello una sfera, che passò da una mano all’altra, incrociò gli occhi grandi e trasparenti del cavallo e, con l’espressione dell’uomo più sereno del mondo, seppe solo dire: “Dovete capirmi, signor sindaco, siamo stati sempre insieme…”

(Ogni riferimento a fatti e persone è del tutto casuale)

Nota: questo racconto è pubblicato sul numero 4 del periodico mondiversi (giugno-luglio 2008)

(25 giugno 2008)

eventi/Altan: Video della Pimpa

Altan: Video della Pimpa
http://www.museoluzzati.it/

Altan: Video della Pimpa
Sabato 28 e domenica 29 ore 16


Sabato 28 e domenica 29 giugno a partire dalle ore 16 verranno proiettati i video “Pimpa e l’anatroccolo Ali" ( 2007), durata 26 minuti, uno special tv coprodotto da Rai Fiction e Quipos in collaborazione con Franco Panini Editore.

A seguire il Museo propone il video de “Il Circo di Pimpa” festa spettacolo per il compleanno di Pimpa realizzata dal Teatro dell’Archivolto, uno scoppiettante spettacolo teatrale ricco di musiche e colori, canzoni e filastrocche, fantastiche evoluzioni e tanta allegria della durata di 70 minuti. Ingresso con il biglietto del museo.

(25 giugno 2008)

eventi/La mostra di Altan al Museo Luzzati di Genova

La mostra di Altan al Museo Luzzati di Genova
http://www.museoluzzati.it/

"Altan è il miglior testimone vivente della profondità del comico. Il linguaggio comico, se usato con sciatteria o furbizia, serve a ridacchiare e a dimenticare il tragico. Se usato come lo usa Altan, è davvero il tragico visto di spalle” (Michele Serra)

Per me Altan è Socrate in bicicletta” (Stefano Benni)

Le vignette di Altan sembrano quasi tutte “senza tempo”, amare riflessioni di un’epoca non di un giorno. Per questo il piacere di leggerle si rinnova di continuo, anche ad anni di distanza: qualcosa di nuovo e di profondo riescono sempre a farti nascere dentro. Come l’Arte, no?” (Sergio Staino)“Altan è un artista della parola e del disegno adorato dai bimbi: qualche milione di ragazzini ha imparato a ridere e provare emozioni di intelligenza umana sfogliando i libri che raccontano le sue favole.Altan ama l'infante gioioso e lo tratta con rispetto. Quindi tratta anche gli adulti come possedessero ancora la straordinaria, ineguagliabile intelligenza dei bimbi.” (Dario Fo)
Dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19, dal martedì alla domenica, è possibile visitare al Museo Luzzati di Genova la mostra

ALTAN. FIABE ILLUSTRAZIONI FUMETTI E SATIRA.

Organizzata in due sezioni, la prima sui lavori per il mondo adulti (Cipputi, Colombo, vignette, giornalismo) e la seconda per i bambini (Rodari, La Pimpa), l’esposizione comprende oltre duecento opere tra disegni originali per i diversi temi e titoli, pupazzi e sagome tridimensionali, bozzetti per spettacoli teatrali.

A contrappunto delle opere di Altan una sezione della mostra è dedicata all’Arca degli animali di Emanuele Luzzati.

La mostra è realizzata in collaborazione con Porto Antico spa, Teatro dell’Archivolto e Quipos, sponsor istituzionale Latte Tigullio.Ingresso €5, bambini gratis fino a 6 anni, €2 dai 7 ai 12 anni, €4 ridotto fino ai 18 e sopra ai 65 anniOrario dal martedì alla domenica ore 11- 13 e 15-19, lunedì chiuso.

Per informazioni:

Museo Luzzati, Area Porto Antico 6 16128 Genova.
Tel 0102530328
info@museoluzzati.it –
http://www.museoluzzati.it/

(25 giugno 2008)

venerdì 20 giugno 2008

eventi/Lucciole e Lanterne a Roma


Lucciole e Lanterne a Roma

5° Festival Nazionale di Teatro Ragazzi

LUCCIOLE e LANTERNE
premio Gianni Rodari per il teatro


dal 23 al 28 giugno 2008, ore 21.30

ingresso libero

Villa Pamphili, Roma
Casa dei Teatri
Palco all’aperto

Per saperne di più, visitate i bei siti:

http://www.teatroverde.it/

http://www.teatroverde.it/festival.html

Per il programma:

http://www.teatroverde.it/docs/loc_lucciole_lanterne_08.pdf

http://www.teatroverde.it/docs/cartolina_lucciole_2008.pdf

(20 giugno 2008)

parole dipinte/Limpido il cielo d'Israele


Limpido il cielo d’Israele

Arturo Schwarz
Cosimo Budetta

OGOPOGO


Limpido il cielo d’Israele

Poesia
di
Arturo Schwarz

Acquarello
di
Cosimo Budetta


Edizione
fuori commercio
a cura
Ogopogo
di Agromonte (Pz)


Finito
di stampare
nel mese di maggio
2006
in settanta esemplari
numerati
e firmati


Cliccare sulle immagini per ingrandire
(20 giugno 2008)

mercoledì 18 giugno 2008

parole dipinte/Colore ad acqua


















Anna Cascella Luciani
Cosimo Budetta


COLORE AD ACQUA

OGOPOGO



Versi di Anna Cascella Luciani
Acquarello di Cosimo Budetta


Edizione fuori commercio
a cura del laboratorio OGOPOGO
di Agromonte (PZ)
Finito di stampare
nel mese di marzo 2008
in settanta esemplari
numerati e firmati

La copia
numero uno
è riservata alla
Biblioteca Vallicelliana
di Roma
diretta da Concetta Petrollo
Cliccare sulle immagini per ingrandire

(18 giugno 2008)

eventi/La Mostra di Altan

La mostra di Altan
http://www.museoluzzati.it/

Altan è un autore per tutti, che ti può prendere per mano da bambino piccolo, quando ancora non sai leggere né scrivere ma capisci bene il linguaggio allegro delle forme e dei colori; ti può poi accompagnare via via alla scoperta della vita con brevi storie che ti rappresentano (e a volte ti insegnano) i tuoi primi rapporti con gli oggetti e con le persone; ti rallegra nella tua giovinezza con storie a fumetti che adottano un codice espressivo direttissimo e scompisciante, senza pudori e con vivace spirito provocatorio, proprio come piace ai giovani; e ti si affianca infine anche nell’età più matura, quando affronti le tue giornate nel bene e nel male, con più disincanto ma senza perdere la voglia di capire e migliorare te stesso e quanto ti sta intorno.

Altan è un autore completo, in definitiva, che con pochi segni e con poche parole ha saputo e sa rappresentare l’esistenza che viviamo nel nostro tempo molto meglio di tanti titolati scrittori, registi, artisti, che magari si danno pure un sacco di arie. Ma lui no, lui è una persona educata e schiva, che non alza la voce e che è sempre un piacere incontrare. È un amico ideale, insomma, per chiunque lo conosca; ed è l’archetipo dell’amico, sincero e discreto, intelligente e intuitivo, straordinariamente spiritoso ed equilibratamente affettuoso, anche per chi non lo conosca in modo diretto ma solo attraverso le sue opere. Ferruccio Giromini

Dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19, dal martedì alla domenica, è possibile visitare al Museo Luzzati di Genova la mostra
ALTAN. FIABE ILLUSTRAZIONI FUMETTI E SATIRA.

Organizzata in due sezioni, la prima sui lavori per il mondo adulti (Cipputi, Colombo, vignette, giornalismo) e la seconda per i bambini (Rodari, La Pimpa), l’esposizione comprende oltre duecento opere tra disegni originali per i diversi temi e titoli, pupazzi e sagome tridimensionali, bozzetti per spettacoli teatrali.

A contrappunto delle opere di Altan una sezione della mostra è dedicata all’Arca degli animali di Emanuele Luzzati.

La mostra è realizzata in collaborazione con Porto Antico spa, Teatro dell’Archivolto e Quipos, sponsor istituzionale Latte Tigullio.

Ingresso €5, bambini gratis fino a 6 anni, €2 dai 7 ai 12 anni, €4 ridotto fino ai 18 e sopra ai 65 anni.

Orario dal martedì alla domenica ore 11- 13 e 15-19, lunedì chiuso.

Per informazioni:

Museo Luzzati, Area Porto Antico 6 16128 Genova.

Tel 0102530328

info@m
useoluzzati.it – http://www.museoluzzati.it/


ALTAN: Video per grandi e piccini

Sabato 21 e domenica 22 giugno a partire dalle ore 16 verranno proiettati i video: “Pimpa, una giornata speciale” (anno 2007, durata 26 minuti: special Tv coprodotti da RAI Fiction e Quipos in collaborazione con Franco Panini Editore) film d’animazione dedicato ai piccoli visitatori e, a seguire, per il pubblico adulto “Cipputi, cronache dal bel paese” (anno 2006, durata 70 minuti) che ripropone lo spettacolo del Teatro dell’Archivolto di Genova con la regia Giorgio Gallione. Ingresso con il biglietto del museo.

(18 giugno 2008)

lunedì 16 giugno 2008

passeggiando tra i libri/Il libro dei perché


Il libro dei perché
Giovanni Pistoia

Proviamo a giocare un po’, se ne avete voglia. Provate a rispondere a qualcuna di queste domande: Perché l’asino raglia? Perché il gallo canta? Perché l’auto cammina? Perché il mare è salato? Perché quando dormo sogno? Perché quando vado in treno gli alberi corrono? Andiamo avanti: Perché i pesci non annegano? Domanda intelligente alla quale si può rispondere con qualche argomentazione non proprio difficile. Ma provate e rispondere a queste altre: perché si nasce? Perché io sono io? Perché si dice: è come lavare la testa all’asino?

Gianni Rodari tenne sul quotidiano l’Unità, tra gli anni 1955-58, una rubrica dal titolo “Il libro dei perché” che divenne, poi, “La posta dei perché”. Allo scrittore scrivevano soprattutto bambini e ragazzi, porgendogli le domande più varie, domande serie, buffe, strane, divertenti, commoventi, strampalate. Non a caso “il gioco dei perché” è considerato da Rodari il più vecchio del mondo. Infatti, da sempre, puntuale come un orologio svizzero, arriva il tempo dei perché. È il momento che il bambino pone, a raffiche, domande su domande, molte delle quali restano senza una risposta.
Lo scrittore si sarà chiesto davanti a tante lettere: che fare? Cestinare le domande dei bambini? Rispondere con superficialità? Rinviare la risposta a tempi più maturi, quando i bambini stessi diventano un po’ più grandicelli? Rodari scarta tutte queste ipotesi. Alle domande risponde. A modo suo. Non sedendosi in cattedra, da adulto che sa tutto e anche quando non sa, inventa… ma scendendo ai livelli del bambino o, meglio, cercando di penetrarne il mondo magico e fantasioso e, nello stesso tempo, di soddisfarne la curiosità. Le “riflessioni” che si nascondono negli interrogativi diventano occasioni per il creativo Rodari di mettere a frutto la sua immaginazione, rispondendo ora con testi semplici e sensati, ora con poesiole, filastrocche, raccontini, giochi di parole. Rodari si diverte e diverte: lo fa un po’ da filosofo, un po’ da poeta, un po’ da giocoliere delle parole. Sempre con disarmante semplicità.

Sarebbe stato davvero un peccato imprigionare questo patrimonio nel chiuso di un archivio. A salvarlo dalla polvere ci ha pensato Marcello Argilli, che, nel 1984, ha raccolto domande e risposte e ne ha fatto un fortunatissimo libro, un vero classico della letteratura per l’infanzia. Il testo che ho tra le mani è illustrato magistralmente da Vittoria Facchini: i suoi disegni e i mille colori rendono il volume ancora più brillante e simpatico. Una raccolta che ci regala un Rodari stimolante, frizzante, allegro, ironico e, a volte, anche sferzante. Un libro nato dai perchè dei bambini di ieri, accattivante per quelli di oggi, semplicemente godibile e utile per gli adulti.
Perché quando il gallo canta chiude gli occhi?

Gianni Rodari
Il libro dei perché
illustrato da Vittoria Facchini
prima edizione nella collana “Matite italiane”, 2001
Editori Riuniti, 2002
http://www.editoririuniti.it/

Nella foto la copertina del libro

(16 giugno 2008)

domenica 15 giugno 2008

passeggiando tra i libri/Famiglie affidatarie e Welfare Society


Famiglie affidatarie e Welfare Society
Giovanni Pistoia

Nel maggio del 2007, promosso dal Movimento Famiglie Affidatarie, Progetto Affidamento Familiare, si è svolto un interessante convegno di studio dal titolo: “Formazione e sostegno all’affido nel welfare society: il ruolo delle famiglie”. Il seminario, svoltosi a Roma presso il Borgo Ragazzi Don Bosco di via Prenestina, ha avuto al centro del dibattito la presentazione dei risultati di un lavoro di promozione, formazione, cura, sostegno e protagonismo delle famiglie affidatarie svolto fino ad allora.

Gli atti di quel seminario sono ora pubblicati in un’importante pubblicazione, a cura di Andrea Farina (docente di Diritto dei minori) e Mario Toso (docente di Filosofia sociale e politica e di Dottrina sociale della Chiesa), dal titolo: “Famiglie affidatarie e Welfare Society”. Ambedue i docenti insegnano presso l’Università Pontificia Salesiana di cui Toso è anche Rettore.

Il testo documenta le riflessioni avanzate in quel seminario e pone alcune questioni di grande importanza sul valore e il senso delle famiglie affidatarie nel contesto di un nuovo welfare. Il welfare è tema molto dibattuto e, spesso, fumoso, avulso dalla realtà. Un limite che non si riscontra nel volume in questione per il semplice fatto che le riflessioni teoriche avanzate traggono spunto proprio da esperienze sul campo e, quindi, da una approfondita e sensibile conoscenza dei fatti e dei soggetti coinvolti.

Il volume presenta alcuni saggi: La famiglia come soggetto attivo di politiche sociali: l’esperienza del movimento famiglie affidatarie che porta la firma di Nicoletta Goso; Il processo di crescita della famiglia affidataria: un’indagine pilota di Alessia Baracaia, Maria Lo Bianco, Stefania Salatino e Giancarlo Cursi; Sussidiarietà, “Welfare Society” e ruolo della famiglia affidataria di Mario Toso; Il cammino dell’affidamento familiare nella storia del welfare italiano di Liliana Frezza e Giancarlo Cursi; L’affidamento familiare tra diritto e realtà di Andrea Farina; La centralità della famiglia nella formazione e nel sostegno all’affidamento familiare di Giovanna De Palma, Alessandro Iannini, Mariella Iofrida; Il ruolo, i bisogni, le proposte delle famiglie affidatarie di Claudio Riefoli e Marina.

È certamente uno studio utile agli addetti ai lavori e, in particolare, a quanti vogliono approfondire un argomento cruciale quale quello che interessa i soggetti affidati e il ruolo delle famiglie coinvolte. Un’analisi attenta di questo fenomeno può essere efficace per costruire un nuovo sistema di solidarietà che superi una concezione assistenzialistica del welfare.
Pur non tradendo il rigore scientifico, gli autori sono riusciti ad usare un linguaggio accessibile per cui il testo è di facile comprensione anche per lettori non muniti di particolari competenze.

Famiglie affidatarie e Welfare Society
a cura di Andrea Farina e Mario Toso
Las, Roma 2008
http://las.unisal.it/

(15 giugno 2008)

sabato 14 giugno 2008

eventi/Il pudore della felicità


Il Pudore della felicità

Opere di Anna Madia e Alessandra Rosini
a cura di Giacomo Maria Prati e Chiara Canali

Inaugurazione:

18 giugno 2008 dalle ore 18.00 alle ore 24.00

Istituto dei Ciechi, Sala Barozzi

Via del Vivaio, 7 Milano

La mostra resterà aperta tutti i giorni dal 18 giugno al 4 luglio

dalle ore 14.00 alle ore 20.00

Si tratta della prima personale milanese di due giovani pittrici di rilievo nazionale, Anna Madia (Torino, 1976) e Alessandra Rosini (Roma, 1979). L’iniziativa è finalizzata a sostenere le attività dell’Istituto dei Ciechi di Milano tramite l’acquisto delle opere prenotandole online o direttamente durante la visita all’evento.

La mostra, patrocinata dall’Istituto dei Ciechi di Milano (
http://www.istciechimilano.it/it-IT/Eventi.html?idblock=930), dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Comune di Milano, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale ART Company, l’Associazione Culturale Il leone e la rosa, la Galleria 196 di Roma e lo Studio Vivi di Cremona, e la partnership media di TMC pubblicità, Pigreco Eventi e Aspesi.

Per ulteriori informazioni:

http://www.ilpudoredellafelicita.org/

http://www.ilpudoredellafelicita.org/comunicato.pdf

astabenefica@ilpudoredellafelicita.org

Per vedere l’intenso primo piano della foto originale:

http://www.exibart.com/profilo/imgpost/rev/774/rev54774(1)-ori.jpg

(14 giugno 2008)

martedì 10 giugno 2008

eventi/Inaugurazione ALTAN

Inaugurazione ALTAN. Fiabe illustrazioni fumetti satira

Ancora una bella iniziativa al Museo Luzzati di Genova

Sabato 14 giugno alle ore 11.30

INAUGURAZIONE della mostra

ALTAN
FIABE ILLUSTRAZIONI FUMETTI e SATIRA


Sarà presente l’autore.

Sabato 14 la mostra resterà aperta fino alle 22.30 e sarà ad ingresso gratuito nell’ambito delle manifestazioni del Port Day

Per informazioni: Museo Luzzati – Porto Antico, 6 – 16128 Genova
Telefono 010.2530328
comunicazioni@museoluzzati.it
http://www.museoluzzati.it/

Nella foto la locandina dell’evento.

(10 giugno 2008)

domenica 8 giugno 2008

passeggiando tra i libri/I giorni dell'amore e della guerra

I giorni dell’amore e della guerra
Giovanni Pistoia

Libertà, tu sei
una pergola in giardino, la canzone del cuculo,
foglie lucenti su alberi di baniano,
il mio quaderno di poesie, da scarabocchiare a piacere.

È con questi versi del grande poeta bengalese Shamsur Rahman che la scrittrice Tahmima Anam si presenta ai lettori nel suo libro “I giorni dell’amore e della guerra”. La citazione è, in effetti, appropriata: il volume è impregnato di passione civile, di amore per la libertà. Nelle pagine del libro alto è il sentimento per la dignità della persona e della donna in particolare; forte la speranza di vivere in un contesto di libertà da ogni oppressione.

Ma Tahmina, nata a Dacca, in Bangladesh, nel 1975, non racconta la storia di un popolo, che solo nel 1971 viene riconosciuto come Stato sovrano, ma quello di una madre, Rehana, rimasta troppo presto vedova e senza soldi e, per queste ragioni, vede i suoi figli, Sohail e Maya, affidati, dal tribunale, ad uno zio, lontani da loro millecinquecento chilometri.
Appena dopo la sentenza, Rehana compra due aquiloni, uno rosso e uno blu per consegnarli ai due figli, prima della partenza. E dirà loro che quelli sono aquiloni magici: un giorno il vento soffierà forte e saranno gli stessi aquiloni a riportarli da lei. Poi si reca sulla tomba del marito per dirgli: caro marito, oggi ho perso i nostri figli. Quasi un atto di accusa verso se stessa, per essere stata incapace di trattenerli.

La storia di questa donna, in verità, è quella di una madre, che dedica i suoi giorni per riottenere i figli, riuscendoci. E una volta che sono nuovamente con lei, rischia di perderli ancora, forse, per se
mpre, perché inghiottiti dalla guerra per l’indipendenza di una terra sferzata dal vento.

Sohail e Maya finiscono per aderire ai gruppi rivoluzionari, che combattono contro il governo centrale del Pakistan. E per questa scelta, Rehana teme per la loro incolumità. In fondo, pensa, nessuna buona causa potrebbe giustificare la morte, così come avviene, di tanti giovani e lei, madre, non può che vivere nell’angoscia. Eppure, Rehana, che è la vera protagonista del romanzo, non si chiude in se stessa, intuisce le ragioni dei suoi ragazzi, e finisce per esserne alleata.
Diventa, in un certo senso, un’attivista pure lei: cerca di coniugare l’amore per i figli e quello del suo paese ma, soprattutto, non può ignorare coloro i quali seminano morti per le strade e torturano e stuprano le donne. Il suo contributo è vissuto senza fanatismi ma con fredda ragione, che non tradisce le ragioni del cuore. Un cuore, quello di una mamma, che si rende conto dei rischi che corrono i suoi figli.
Ad un certo punto della sua vita, lei, pur di stare accanto ai suoi ragazzi, ne abbraccia i sogni e le speranze. Partecipa alla realizzazione di quelle aspirazioni, che sono le ansie di un popolo e che diventano anche, con convinzione, le sue stesse ansie. E le sue battaglie e i suoi tormenti diventano le battaglie e i tormenti di tante mamme, che tentano di salvare i propri figli, senza cedere all’egoismo. Un romanzo avvincente, che aiuta anche a far conoscere pagine di uno dei genocidi più cruenti del ventesimo secolo.

Nell’immagine la copertina del libro.

Tahmima Anam
I giorni dell’amore e della guerra
Titolo originale: A Golden Age
Traduzione dall’inglese di Barbara Bagliano
Garzanti, 2008
http://www.garzantilibri.it/

Volete ascoltare l’incipit del libro? Cliccare sul sito:

http://www.radioalt.it/radioalt/spaziolibri.asp?id=1260&cat=7

(8 giugno 2008)

lunedì 2 giugno 2008

attualità/Lettera aperta a Scrittori, Editori, Titolari di Aziende e a Singoli Cittadini

Lettera aperta a Scrittori, Editori, Titolari di Aziende e a Singoli Cittadini

Non si nasce con l’istinto della lettura, come si nasce con quello di mangiare e bere. Si tratta di un bisogno culturale che può solo essere innestato nella personalità infantile. Operazione quanto mai delicata, perché il solo paragone che sopporta è quello con l’innesto di un nuovo senso “il senso del libro”, la capacità di usare anche il libro come di uno strumento per conoscere il mondo, per conquistare la realtà, per crescere” (Carmine De Luca)

Per una biblioteca dell’infanzia.
Una scommessa che vorremmo vincere.
Insieme.

Uno dei compiti istitutivi della Fondazione Carmine De Luca è quello di stimolare la lettura, la conoscenza, i saperi, a partire sin dall’infanzia. Uno strumento essenziale è, di conseguenza, una idonea biblioteca per l’infanzia che il comune di Corigliano Calabro, purtroppo, ancora non ha.

Un impulso per tale iniziativa è avvenuto a seguito di un convegno sull’argomento tenutosi a Corigliano, nel castello ducale, nel luglio del 2007 e, soprattutto, in virtù della collaborazione che si era avviata – e che continua proficuamente – con il Progetto “Leggere per Crescere” portato avanti, con successo, in ambito nazionale e con supporti scientifici, dalla GlaxoSmithKline e la Fondazione De Luca.

Era necessario reperire idonei locali per istituire la biblioteca. Il comune di Corigliano, impegnatosi in questa direzione, ha individuato degli spazi presso il Palazzo Zagara a Corigliano Scalo e nell’ottobre del 2007 la Giunta Municipale ne vincolava la destinazione con atto deliberativo.
Fra qualche giorno da parte del Comune saranno avviati alcuni lavori per migliorare l’immobile e adeguarlo all’uso.

La Fondazione è, altresì, impegnata ad attrezzare l’immobile per farne una biblioteca per l’infanzia, moderna negli strumenti didattici e multimediali e aggiornata sul piano della letteratura per bambini e ragazzi, in rete con i circuiti nazionali più avanzati.
Infatti la biblioteca sarà uno spazio specializzato diviso in aree: una prima area per bambini fino a 6 anni (importante è, quindi, il ruolo dei genitori, degli educatori e volontari); l’altra per ragazzi fino a 12/15 anni. Si tratta, quindi, di acquistare arredi, sussidi didattici, strumenti multimediali e audiovisivi, libri adeguati per l’età: cartonati, non cartonati, illustrati, etc.

A proposito di libri desideriamo invitare scrittori e editori, ove possibile, a donare libri per l’infanzia alla biblioteca. Su ogni testo in omaggio sarà indicato il nome del donatore.

La Fondazione è alla ricerca di sponsor di qualità, che desiderano, con donazioni o contributi anche di modesta entità, legare il proprio nome alla realizzazione dell’iniziativa, che è indirizzata ai cittadini più piccoli della città. È appena il caso di dire che l’eventuale partecipazione sarà adeguatamente sponsorizzata.
Saremmo felici di poter contare sul Suo interessamento e condividere con Lei questo nostro impegno.

Nell’attesa, La ringraziamo per l’attenzione prestata.

Giovanni Pistoia
Presidente della Fondazione Carmine De Luca – Onlus

Per contatti:

info@fondazionedeluca.it

giovannipistoia@libero.it

360.52.52.25

coordinate bancarie:
Fondazione Carmine De Luca – onlus
Banca dei Due Mari di Calabria – Sede di Corigliano
ABI 8892
CAB 80690
C/C n. 561389

Nell’immagine: la planimetria degli spazi per la nascente biblioteca dell’infanzia.

(2 giugno 2008)