lunedì 22 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/Timpetill

Timpetill
di Giovanni Pistoia

Primavera del 1966. Una nevicata “violenta e improvvisa” fa crollare il tetto di un locale dove Tullio De Mauro e i suoi fratelli maggiori conservano i giochi e i libri dell’adolescenza. Quasi tutti i libri legati all’infanzia di uno dei più autorevoli studiosi italiani vanno perduti. Tra i pochi che riescono a salvarsi dalla nevicata romana uno dei testi più cari: “Timpetill. La città senza genitori”.


Questo libro è stato più volte letto da De Mauro. Lo ha riletto con i figli. Cresciuti i figli, il libro è ritornato in un angolo della biblioteca, non dimenticato.

Poi, un giorno, due amici di De Mauro, Pino Boero e Carmine De Luca, cominciano a lavorare al manuale di Letteratura per l’infanzia. De Mauro si ricorda del suo amato “Timpetill”, sa che non è più in commercio e vorrebbe suggerire ai due studiosi di occuparsene. Con timore De Mauro decide di prestarlo a Carmine. Perché con timore? Il perché è spiegato dallo stesso De Mauro: “Ho molto affetto, stima e ammirazione per Carmine De Luca. E ho un grande amore per questo libro. Si sarebbero piaciuti? Oppure l’incontro non sarebbe avvenuto e avrei sofferto, per l’uno e per l’altro?” L’attesa dura poco. Carmine si fa sentire: il libro gli è piaciuto. “Strapiaciuto”.

Ma chi è l’autore del libro? Carmine con “fiuto e tenacia di segugio” scopre tutto. Non solo: trova anche la casa editrice disponibile a ripubblicarlo. E così, nell’aprile del 1997, per le Edizioni Era Nuova di Perugia, il volume viene stampato. La presentazione è di Tullio De Mauro, che racconta le sue vicende “private” legate al libro. L’introduzione, come al solito, puntuale e rigorosa, è di Carmine De Luca. Con quella pubblicazione s’inaugura una nuova collana.

“Carmine, a cui la mia casa editrice deve moltissimo, - ci scrive Paolo Alessandro Lombardi delle Edizioni Era Nuova - ha ideato, curato e diretto la collana di libri per ragazzi “I Sassi Magici. Ragazze e Ragazzi” pensando a dei testi, non necessariamente ristampe di vecchi classici, dove valori importanti per l’educazione adolescenziale, come la solidarietà, l’amicizia, il senso della responsabilità, il rispetto per gli altri, la voglia di mettersi alla prova, la scoperta del senso positivo delle cose, fossero presenti nonostante alcune mode e proposte editoriali che già negli anni ’90 strizzavano l’occhio ai comportamenti trasgressivi, ma conformisti, delle giovani generazioni”.

Poi Carmine lascia tutto e tutti: un incantesimo lo porta via. Ma quella collana continua il suo cammino. Dopo quel volume ne vengono pubblicati altri: Marta quasi donna di Marcello Argilli, La scelta di Luisa Mattia, Piccoli vagabondi di Gianni Rodari, La Bottega di mastro Pietro e Una Rete tutto d’oro, ambedue di Franco Monacchia (quest’ultimo è fra i finalisti del prestigioso Premio di Narrativa per ragazzi “Bancarellino”). Mi accorgo di non aver parlato del contenuto di Timpetill. Sarà per un’altra volta. Intanto, chiedetelo in libreria. 
Buona lettura.
(22 ottobre 2007)

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