lunedì 22 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/Emanuele Luzzati

Emanuele Luzzati
di Giovanni Pistoia

Nel 1996, nel Palazzo Ducale di Genova, si tenne una Mostra dedicata a Emanuele Luzzati Illustratore. Un ruolo rilevante per l’ordinamento della Mostra, per il progetto della stessa e per la cura complessiva dell’evento fu di Sergio Noberini, che fece parte anche del Comitato scientifico insieme a Ferruccio Giromini e Franco Ragazzi. Oggi Noberini è nella direzione del Museo Luzzati di Genova. (
www.museoluzzati.it).

In quella occasione venne redatto e pubblicato da Tormena Editore di Genova uno stupendo catalogo dal titolo Emanuele Luzzati. Un catalogo che è un viaggio estremamente significativo del percorso artistico del poliedrico Luzzati, a cominciare dalla sua attività di illustratore editoriale avviata sin dagli anni sessanta.

Una sezione è dedicata, e non poteva essere diversamente, ai rapporti tra l’estro di Rodari e Calvino e la fantasia di Luzzati. L’ altra sezione è una guida alle suggestive immagini, che hanno come fonte di ispirazione alcune fiabe dei fratelli Grimm. Ma, per evitare di fare un lungo elenco, basti dire che già quel catalogo, ancor prima della mostra antologica, è un perdersi nel coloratissimo mondo di Luzzati pittore, decoratore, ceramista, creatore di costumi teatrali, e così via.
Le pagine del catalogo sono un’occasione per tuffarsi nel mondo dell’arte di Luzzati: modelli, figurine, bozzetti per scene, sagome, maschere, manifesti, fotografie, lavori per il cinema d’animazione… un susseguirsi di rappresentazioni, di colori e di emozioni.

Ancora un esempio della ricchezza del volume: lo spazio dedicato a Pulcinella, certamente il personaggio più amato da Luzzati, sia pure rivisitato e personalizzato, senza, però, tradire le origini e la trazione della maschera napoletana. "La vitalità creativa del personaggio, –si legge nel libro- la pigrizia inseguita come obiettivo con attiva ostinazione, il senso dell’umorismo vivido ed irriverente, l’insofferenza nei confronti del potere costituito, ma anche la generosità spicciola verso chiunque ne abbia bisogno davvero, lo rendono una figura ricchissima di risvolti umani e una fonte di infiniti spunti narrativi."

Ma non è tutto. Quel catalogo contiene due saggi. Due studi seri, rigorosi, penetranti, che aiutano a comprendere la figura dell’artista genovese, la semplicità dei suoi disegni e ritagli e la complessità del suo essere uomo e artista e, in un certo senso, filosofo. La semplicità di Luzzati non è mai superficialità e semplicismo. Tutt’altro. È un modo gioioso e profondo di guardare in faccia la vita e la morte, le avventure e le disavventure.

Il primo saggio porta la firma di Goffredo Fofi dal titolo “Le mani dell’istinto e della storia”; il secondo di Carmine De Luca “La poetica dello scarto e del ritaglio”. Fofi si sofferma, tra l’altro sulla capacità dell’artista di saper interpretare i tempi, di attraversare indenne epoche diverse, della capacità di restare giovane. Luzzati attinge copiosamente da autori diversi e di diversa estrazione culturale, ne sa estrarre l’anima e interpretarla attraverso i suoi colori, le scene, le pitture. "Varianti?" si chiede Fofi. No. "Semplicemente, storie e personaggi, che trovano nutrimento nell’iconografia dei grandi e dei piccoli artisti di ieri e che Luzzati ha inteso, con il suo lavoro, illustrare."

Analitico, rigoroso, essenziale per chi vuole studiare Luzzati è il saggio di De Luca. De Luca si sofferma sulla capacità di Luzzati di fare opere d’arte utilizzando materiale povero, ritagli, che anziché finire nel cestino diventano, nelle mani magiche del maestro, pezzi per dare corpo, viso, sorrisi, emozioni a personaggi vari. Strumenti attraverso i quali intercettare la fantasia e la creatività dell’infanzia. Ma De Luca penetra in maniera ancora più analitica sul significato della rima e del ritmo usati da Luzzati, autore. Una ricognizione, quella dello studioso, che aiuta a capire come la ricerca e l’uso dei materiali poveri, di scarto, costituiscono un presupposto necessario nel lavoro, sempre gioioso e festoso, di Luzzati, e lo conducono inevitabilmente a incontrare le storie di cantastorie e filastrocche, e fare dell’artista un particolarissimo giullare per l’infanzia.


Emanuele Luzzati
Tormena Editore
Genova, 1996.

(22 ottobre 2007)







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