lunedì 22 ottobre 2007

passeggiando tra i libri/Cara Kitty...

Cara Kitty…
di Giovanni Pistoia

“Cara Kitty, splende il sole, il cielo è azzurro intenso, soffia un venticello meraviglioso e vorrei tanto… vorrei… tutto… Parlare, essere libera, avere amici, essere sola. Vorrei tanto… piangere! Mi sembra di scoppiare e so che se piangessi starei meglio; ma non posso farlo. Sono inquieta, passo da una stanza all’altra, respiro l’aria della fessura di una finestra chiusa, mi sento battere il cuore, come se dicesse: - Esaudisci finalmente il mio desiderio.
Penso che sia la primavera, avverto il risveglio, lo sento nel corpo e nell’anima. Devo sforzarmi di agire in modo normale, sono totalmente confusa, non so cosa leggere, cosa scrivere, cosa fare, so soltanto che vorrei…”.

Carissima Kitty, da ieri il tempo è bellissimo e mi sento molto allegra. La scrittura, che è la più bella occupazione che ho, procede bene. (…) Ci siamo messi a guardare insieme il cielo azzurro, l’ippocastano spoglio sui cui rami brillavano minuscole goccioline, i gabbiani e gli altri uccelli che, volando veloci, sembravano d’argento. (…) vedevo un bel pezzo di Amsterdam, sopra i tetti fino all’orizzonte talmente pallido che non riuscivo quasi a distinguerlo. Finché esiste questo, ho pensato, e io posso vederlo, questo sole e questo cielo senza una nuvola, non posso sentirmi triste”.

“Cara Kitty, (…) Più volte mi sono posta una di quelle domande che non mi danno pace, e cioè perché un tempo, e spesso anche adesso, la donna nei popoli occupa un posto molto meno importante rispetto all’uomo. Chiunque può dire che è ingiusto, ma a me non basta, vorrei tanto conoscere il motivo di questa grande ingiustizia!”.

Anne Frank è una delle tante ragazze morte durante la seconda guerra mondiale. Di origine ebrea, Anne cerca, con la sua famiglia e alcuni amici, di sfuggire ai rastrellamenti, nascondendosi in un “alloggio segreto”. Inutilmente. Scoperta è arrestata con gli altri. Tutti deportati. Anne, appena quindicenne, morirà nel marzo 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Il giorno prima aveva visto morire la sorella Margot. Il campo fu liberato il 12 aprile del 1945 dagli inglesi.

Kitty è il nome che Anne dà al suo diario al quale confida sentimenti, angosce, ansie, l’ottimismo che la pervade, l’amore per la vita.

Nel 2005 Einaudi (www.einaudi.it) ha pubblicato il “Diario” nella sua integrità originale: Anne vi appare in tutta la sua forza e fragilità di ragazzina, costretta a non poter volare pur non avendo commesso alcun reato. Ritornare su questo testo è come scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Non solo la tragedia della guerra, l’insensatezza dell’odio razziale, il grande cuore che batte nell’uomo e la ferocia che può ospitare, ma anche i turbamenti e le riflessioni mature di una bambina. Chi, invece, non ha avuto l’opportunità ancora di avere tra le mani queste pagine, non sa a quali ricchezze sta rinunciando. Non è mai troppo tardi per farlo.

“Cara Kitty, (…) Fuori è tremendo… Le famiglie sono divise, uomini, donne e bambini vengono separati…”. Cara Kitty, (…) L’amore, che cos’è l’amore? Penso che l’amore sia…”.

(22 ottobre 2007)


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